10 luglio 2011

IO MI VERGOGNO!

Ieri é stato celebrato il funerale di mio Zio. C'era un sacerdote giovane al quale i miei zii hanno chiesto se potevo dire alcune parole dopo la messa perché gli ero molto legata. Volevo leggere alcuni versi dell'ode III, 30 di Orazio, sul valore di ciò che ognuno di noi lascia di sè dopo la morte (nemmeno tutta, solo i primi 9 versi). Mio Zio è stato un uomo grande, conosceva il latino come l'italiano, ha lavorato nella biblioteca della Camera dei deputati per più di 40 anni! E poi anche leggere un pensiero che ho scritto, poche righe di ringraziamento. Come ha visto Orazio ha detto che non era possibile farmelo leggere perché "io sono un servo di Cristo e se te lo facessi leggere lo tradirei, è pieno di mitologia"! Di mitologico c'era solo il nome di Libitina, la dea della morte (e, per metonimia, la morte stessa), perché serviva questo nome alla scansione del verso!



Traduzione dei versi che ho letto: Ho innalzato un monumento più duraturo del bronzo e più alto della struttura regale delle piramidi, che nè la pioggia corrosiva, nè il vento sfrenato, nè la serie infinita degli anni, nè la fuga del tempo possono distuggere. Non morirò del tutto, ma gran parte di me riuscirà a sfuggire a Libitina: io crescerò rinnovandomi di continuo nella gloria postuma, finchè il pontefice massimo con la vergine silenziosa salirà al Campidoglio.



(che cosa ho detto di così anti-cristiano vorrei proprio saperlo!)

Invece che una messa mi è sembrato uno show, cafone e coatto nel modo di esprimersi, senza un minimo di solennità per la circostanza. Io ero sconvolta! Poi durante l'omelia ha screditato l'amore di cui parlano i poeti (peraltro l'ode da me scelta non parlava di amore!!!) e ad un certo punto mi ha rimproverata davanti a tutti! Cose da pazzi! Cioè, sono lì in lacrime al funerale di mio zio, non mi fai nemmeno leggere 2 parole (poi a prescindere da ciò che ho scritto… che ti importa, dico io!). Ovviamente appena messo piede fuori dalla chiesa ho letto lo stesso ció che avrei voluto dire a mio Zio. Purtroppo non ho fatto in tempo a dirgli quelle cose di persona il giorno prima! Fatto sta che questo prete odioso oltre ad essere solo un pappagallo che vive dell'ideologia cristiana, cosa che chi vive una fede vera non puó sopportare, durante l'omelia ha citato Vasco (a sproposito!) e si è rivolto a noi tutti come uno scaricatore di porto senza il minimo rispetto! Per quel poco di senso religioso che c'è in Vasco ha anche sbagliato canzoni, se vogliamo dirla tutta! Va bene che io sono abituata a sacerdoti che nelle loro omelie citano spesso Sant'Agostino, Leopardi, Platone…. ma lui mi è sembrato parecchio inopportuno! Chi è lui per giudicare ció che dice il mio cuore? Chi è per impedirmi di rivolgere dei pensieri ad un mio zio? Si trattava solo di usare il microfono e il leggio dopo la messa! Cafone, presuntuoso e ignorante. Sono indignata! Voleva fare il prete alternativo con toni giovanili e si è atteggiato a grande conoscitore della lingua latina per aver detto l'etimologia della parola "amore". Una messa, e a maggior ragione un funerale, richiede toni solenni e pacati. Quello sembrava Jesus Christ Superstar, gesticolava con enfasi esagerata e strillava.



Date una ragione a questo!

IO MI VERGOGNO!


http://www.facebook.com/notes/laura-bevilacqua/io-mi-vergogno/10150227262001571

1 commento:

Abraxas ha detto...

Mi dispiace per quello che ti è successo. Eppure mi viene da dire che non mi stupisce nemmeno troppo. E non perché pensi che tutti gli uomini di chiesa siano ipocriti, ma perché in gran parte è così, e lo dimostra il fatto che avere a che fare con persone così chiuse di mente non è poi così impossible.
Purtroppo la coltre di precetti pseudomorali di cui sembra impregnato questo prete (e tanti altri) gli ha impedito di vedere il sentimento che ti legava a tuo zio; quello che è più grave è che persone da cui è legittimo - per i credenti - aspettarsi un conforto in ogni occasione si dimenticano troppo spesso l'umanità e l'umiltà necessaria per avere a che fare con tutti. E' questo, a mio parere, il difetto peggiore della chiesa: dimenticare - e occultare volutamente, a volte - il fatto che siamo prima di tutto esseri umani.